Che l'antica Roma vive ancora nella nostra società non è solo una frase fatta: la Roma del Grande e Sacro Impero vive anche duemila anni dopo la sua massima potenza e non solo per gli atteggiamenti e la mentalità delle popolazioni Mediterranee che hanno un bagaglio culturale e sociale prettamente latina, ma anche in modo molto più concreto, palpabile, se vogliamo "fisico".
Sì, fisico: la nostra terra è ricchissima di reperti storici dell'epoca Greca tanto quanto di quella Romana, e giorno dopo giorno avvengono nuovi e sempre più importanti ritrovamenti. Proprio nel momento della "scoperta" ci si ricollega virtualmente a quelli che erano i modi di vivere di più di duemila anni fa, immergendosi nel mondo bellicoso e leggendario del passato.
Poche ore fa al largo di Acqualadroni, a Messina, è stata ritrovata un'antichissima nave di epoca Romana con un rostro di oltre due metri, probabilmente risalente al 37 a.C. quando si combattè proprio in quelle acque la feroce e famosa "Battaglia Navale di Messina" in cui Ottaviano fu sconfitto e costretto definitivament ad abbandonare l'idea di conquistare la Sicilia.
Acqualadroni è uno dei tanti villaggi del litorale siciliani all'interno del Comune di Messina, si trova nel basso Tirreno appena fuori dallo Stretto esattamente a metà strada tra Ganzirri e Villafranca. Le frazioni più vicine sono Spartà e Casa Bianca, tutti centri in cui l'attività principale è la pesca.
Acqualadroni si chiama così poichè si trova molto vicino al torrente dei corsari, dove appunto i turchi e i barbari tra sedicesimo e diciassettesimo secolo sbarcarono con l'intento di risalire i Peloritani e saccheggiare Messina.
La ricchezza del villaggio è quella delle bellissime spiagge situate esattamente di fronte alle Isole Eolie che sono ben visibili; d'estate è uno dei luoghi di villeggiatura preferiti dai messinesi e da turisti forestieri.
La scoperta delle scorse ore ha un grandissimo valore archeologico tanto che la Capitaneria di Porto e l'Assessorato alle Politiche del Mare del Comune di Messina hanno espresso ferrea volontà di intensificare le ricerche archeologiche in modo da portare alla scoperta altre eventuali importanti grandi ricchezze del passato che possano diventare risorse per il turismo e testimoniare in modo sempre più realistico la nobile storia di questo territorio.
Ed è proprio sul settore turistico che si concentrano le attività di molti enti, istituzioni e organizzazioni del Messinese.
Non è solo Reggio a voler puntare fortemente sul turismo, ma anche nell'altra sponda dello Stretto si sta muovendo qualcosa in tal verso.
Un gruppo di esperti e di operatori del settore turistico ha dato i natali all'Accademia del Turismo Mediterraneo, un Istituto di ricerca che ha la finalità di promuovere la cooperazione internazionale del Mezzogiorno d'Italia e della Sicilia con tutti gli altri Paesi che si affacciano al Mediterraneo.
Il collante di questo tipo di cooperazione sarà quello dell'interazione delle specificità turistiche, storiche, artistiche, politiche ed economiche delle popolazioni e delle civiltà che nel corso dei secoli si sono sviluppate nel bacino di quello che proprio i Romani chiamavano "Mare Nostrum".
Sergio Calderone, presidente della sede di Messina del CTS, è il coordinatore del progetto e ha già dichiarato di aver avviato i contatti con i dirigenti culturali delle ambasciate in Italia di Spagna, Francia, Tunisia, Malta ed Egitto per iniziare un percorso di incontri che possa concretizzare le idee dell'Accademia del Turismo.
L'intenzione è quella di coinvolgere università, centri di ricerca, istituti di formazione e associazioni operanti sul territorio in modo da realizzare pubblicazioni, iniziative editoriali e convegnistiche in modo da dare grande diffusione ai progetti dell'Accademia.
Il turismo nel Mediterraneo potrbbe quindi così diventare non solo una risorsa economica, ma anche uno strumento per il dialogo tra popoli: la sensazione è che sia proprio questa la direzione che le istituzioni preposte alla programmazione dello sviluppo nel territorio del mezzogiorno debbano perseguire con investimenti dediti ad intraprendere la strada di crescita più in sintonia con le vocazioni naturali del territorio.
The naval battle at Messina was one of the early engagements between Octavian and Sextus Pompeius ... Octavian would taste defeat a couple of times (at Messina and again a year later) until Agrippa turned Octavian's fortunes at Naulochus in September of 36 B.C.. ...
Posted by david meadows on Sep-10-08 at 5:04 AM
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