Il nuovo mercato di Testaccio sorgerà proprio dove gli scavi archeologici hanno portato alla scoperta dell’antichissimo mercato romano. Una struttura moderna di ferro e vetro sarà costruita fra via Galvani e via Franklin e dove verranno trasferiti i 112 banchi dell’attuale mercato rionale.
Questo rappresenta lo scavo più grande di Roma che iniziato ad aprile 2005 è stato da subito coordinato dalla Soprintendenza archeologica di Roma che si è avvalsa anche degli studenti dell'Università di Roma Tre, dell'Università di Lecce e della società Saf per riuscire a coprire l'intera area che supera un ettaro di estensione.
“Come spesso accade negli scavi urbani abbiamo rinvenuto una stratificazione che racconta l'intera storia dell'area – dichiara il 15 luglio Sebastiani, l´archeologo della Sovrintendenza con delega agli scavi di Testaccio – Si va dai magazzini di età imperiale, all'epoca dell'abbandono medievale quando la zona ospitava orti e vigne per passare alle vigne rinascimentali e barocche che coprono un periodo dal 1400 al 1800”.
Stando alla ricostruzione degli esperti in quell'area, nell'Antica Roma, sorgevano i grandi magazzini. Le merci arrivavano con grandi navi dall'Africa o dall'Oriente e approdavano al porto di Ostia. Da lì venivano portate nella città con delle chiatte che risalivano il Tevere fino al vecchio porto fluviale (tra ponte di Porta Portese e quello di Testaccio).
“E' questa anche la spiegazione di Monte Testaccio, il monte dei cocci – spiega ancora Sebastiani – In pratica era una discarica Annona (dei magazzini statali) dove venivano distrutte e abbandonate tutte le grandi anfore di olio e di vino al momento della distribuzione al dettaglio in contenitori più piccoli”.
I magazzini sono stati rinvenuti soprattutto nell'area nord dello scavo. Si tratta di tre linee di edifici che formano un triangolo: un lato costituito da una doppia fila di magazzini per un totale, al momento, di circa una ventina di ambienti e l'altro lato formato da una schiera di stanze che per ora risultano essere una decina e che si affacciano su una strada che probabilmente si trova sotto vicolo della Serpe. In uno dei locali, non è escluso che ci fosse un antico forno per la cottura delle ceramiche (anche grazie alla vicinanza del fiume che poteva fornire l'argilla e l'acqua necessarie).
Finora, comunque, sono state recuperate circa un migliaio di cassette di reperti che sono ancora in corso di lavaggio e classificazione.
La presenza principale è, senza dubbio, quella delle anfore olearie spagnole e africane e anfore vinarie di provenienza gallica, orientale e cretese. Sono state rinvenute anche una quarantina di monete di bronzo e di argento di varie epoche (dall'età vespasiana a quella severiana).
“Quello che si prefigurava come il tradizionale conflitto tra salvaguardia dei resti archeologici e realizzazione di opere di pubblica utilità – spiega Renato Sebastiani, – E' stato, invece, vissuto come un'occasione di dialogo e di integrazione tra antico e moderno, a tutto vantaggio della città”. Il nuovo mercato di Testaccio, infatti, si farà lo stesso.
“Al suo interno sarà realizzata anche un'area museale che illustrerà i ritrovamenti in modo da condurre il visitatore dai livelli più antichi a quelli più recenti mettendolo in grado di conoscere e comprendere al meglio l'evoluzione storica dell'area e, in un certo senso, dell'intera città – sottolinea Lucina Giacopini, responsabile della direzione scientifica della Saf –". Inoltre verranno anche realizzate delle attività didattiche dove i visitatori potranno partecipare a forme di archeologia sperimentale.
Nel 2005 il sindaco Veltroni ha fatto un sopralluogo, insieme al Sovrintendente Angelo Bottini e agli assessori Morassut, Rizzo, Calamante e D´Alessandro, al cantiere della Sovrintendenza dove prima sorgeva il campo di calcio dei "pulcini" della Roma. Questo ha rappresentato l’atto formale che ha segnato il via libero definitivo alla sistemazione di tutta l’area dove sorgerà il nuovo mercato rionale di Testaccio, un centro commerciale, una residenza per studenti universitari, un parcheggio e, sotto a tutto ciò, il museo dell’area archeologica. Ma del percorso archeologico faranno parte anche le scoperte relative ai periodi successivi, da quando il mercato fu abbattuto e sostituito da vigne e frutteti, al casale rinascimentale che costruito qui fino alle fondamenta dei "villini" popolari dell´inizio del '900.
La Sovrintendenza sta pensando anche a delle visite guidate a giorni e orari fissi, allargate anche alle altre aree archeologiche di Testaccio: il porto romano e il Monte dei Cocci. Per questo è stato chiesto al sindaco Veltroni che il Monte dei Cocci venga riaperto: «Ne parlerò col sovrintendente La Rocca», ha risposto il sindaco «Se è possibile lo faremo».
La grande riqualificazione della piazza dove verranno trasferiti 112 banchi dell'attuale mercato di Testaccio, prevede inoltre che la struttura di ferro e vetro sarà illuminata in maniera suggestiva anche di notte.
Wow ... now if there were more archaeological museums/sites attached to shopping centres, I could probably convince my wife to spend rather more time in Rome when we went to visit relatives in Sicily ...
Posted by david meadows on Jul-17-08 at 8:27 AM
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