Scoperta negli scavi archeologici in corso a Santa Lucia, la tomba di un bambino romano. All’interno, accanto alle ossa del piccolo , anche quelle di un ovino, quasi certamente una pecora, l’animale domestico a cui, secondo gli archeologi, il bimbo doveva più legato. Negli scavi, che riprenderanno nell’area adiacente, sono state ritrovare anche le fondamenta di una casa e vari laterizi.
La pratica di cremare o inumare i bambini con gli animali domestici a cui erano più affezionati (che, ahimè, venivano sacrificati per l'evento) era molto diffusa nell'antichità, e non solo presso i Romani. L'obiettivo era quello di dare ai bambini un compagno fidato nel viaggio verso l'aldilà, per non farli sentire mai soli, neppure nell'oltretomba. Troviamo esempi di questa pratica già con i Fenici: in Sardegna, a Sant'Antioco, qualche anno fa sono stati ritrovati i vasi (risalenti al nono secolo A.C.) contenenti le ceneri di oltre 5000 bambini, e accanto ad essi i resti dei loro animali domestici preferiti. Gli Etruschi, nel V-IV secolo A.C., quando non seppellivano le bestiole di casa coi bimbi, li raffiguravano sulle tombe. La stessa pratica della sepoltura degli animali domestici fu seguita anche dai Romani fino all'età tardo imperiale, per i bambini e, più raramente, anche per gli adulti. A volte gli animali domestici venivano cremati insieme alla vittima, altre volte inumati vicino, oppure sepolti vicino alle ceneri. Cani, gatti, volatili, cavalli, oppure, come nel caso di Santa Lucia, pecore, certamente curioso e insolito. Normalmente questa pratica veniva seguita solo dalle famiglie facoltose o almeno di medio ceto sociale, i più poveri venivano seppelliti da soli nel terreno.
Posted by david meadows on May-19-08 at 6:48 AM
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