Un’importante scoperta archeologica nelle acque dello Stretto viene resa nota dalle pagine di Repubblica; un gruppo di studiosi ha, infatti, trovato i resti del tempio di S. Paolo.
Un luogo di culto, posto sul promontorio Artemisio, l'attuale spiaggia di Calamizzi, che rimase celebre fino all'avvento del Cristianesimo e che sprofondò in mare nel '500. Un luogo sacro, descritto ancora dalle fonti bizantine fino all'XI secolo.
I resti trovati sarebbero, secondo quanto pubblicato da Repubblica, riconducibili a strutture pertinenti al santuario di Artemide Fascelide in cui S. Paolo si recò per predicare.
“Ipotesi confermata - si legge - da un elemento architettonico pertinente alla trabeazione di edifici pubblici. Una trave in pietra con triglifi e metope decorate, di epoca greco-romana. Insomma: l'architrave di un tempio o di un edificio collegato a un santuario. E ora si attende la conferma dei lavori che saranno avviati dopo la denuncia alla sovrintendenza”.