Vasi in ceramica, lastre di marmo epigrafate, statuine, ampolle, vasetti per la cosmesi, gioielli e sculture zoomorfe, per un totale di 270 reperti archeologici recuperati appartenenti al periodo romano tardo repubblicano e classico. Questi i risultati delle operazioni condotte dal Nucleo Regionale Polizia Tributaria del Lazio che hanno riportato al patrimonio culturale dello Stato reperti considerati dispersi.
L'organizzazione criminale operava nell' Italia Centro Meridionale e ricettava il 'bottino' derivante dall'attivaità dei 'tombaroli'. Sono state due le operazioni portate avanti dalle Fiamme Gialle che hanno permesso di debellare un'organizzazione criminale dedita al commercio illegale di reperti archeologici e di individuare collezionisti non autorizzati di opere appartenenti all'eta' classica.
L'operazione ha permesso, inoltre, di monitorare alcuni contatti con operatori del Lazio ricostruendo una fitta rete di trafficanti e collezionisti e di intervenire nei confronti di un residente dell'Agro capitolino che aveva collezionato nel tempo decine e decine di oggetti appartenenti alla società romana arcaica.